Tip n.14… Coccole? Si, ma come?

Esiste l’idea, piuttosto comune, che i cani adorino le coccole e che non aspettano altro che una carezza… non è proprio così. Non tutti i cani adorano essere spupazzati e toccati sempre e ovunque, sia dai proprietari che, soprattutto, dagli estranei.
E’ quindi buona norma rispettare i tempi ed il carattere del nostro amico a quattro zampe e, prima di toccare un cane che non conosciamo, chiedere sempre il permesso: una volta ricevuto il via libera, accucciarsi e farsi annusare la mano. Successivamente potremo accarezzarlo, evitando la testa, le orecchie e la coda. Le zone “preferite” dai nostri amici a quattro zampe sono il dorso, i fianchi, il collo ed il petto.

Tip n.13… Cani, non persone

Prendere la decisione di condividere la vita con un cane significa che abbiamo capito quanto sia speciale e che abbiamo l’intenzione di trattarlo nel miglior modo possibile.
Ricordando sempre però che un cane non è una persona né tantomeno un figlio: rispettiamo sempre la sua natura! Evitiamo di far crescere cani iper coccolati o tenuti sempre in braccio: il miglior modo per dimostrare al nostro cane che gli vogliamo bene è trattarlo come tale, questo non vuol dire che è essere inferiore, ma che dobbiamo essere consapevoli che è un membro della famiglia con esigenze e modi di fare diversi dai nostri e che vanno rispettati. Solo così il nostro amico a quattro zampe avrà modo di crescere sano ed equilibrato ed esprimere al meglio tutte le sue potenzialità.

Tip n.12… Il richiamo

Un cucciolo, durante i primi mesi, ha una sorta di “distanza di sicurezza” dal proprietario che non intende superare: anche se lasciato libero tenderà sempre a correre verso l’amico a due zampe. E’ questo il momento ideale per insegnargli il richiamo.

Non chiamiamolo solo per nome, in quanto il nome non è un comando, chiamiamolo unendo il nome al comando “vieni” e utilizziamo la postura corporea corretta: o facciamo qualche passo in direzione opposta o stiamo fermi sul posto accucciati per incitarlo a venire da noi. Ogni volta che il cane viene da noi premiamolo, sia con la voce che con bocconcini.

Se invece non dovesse venire, o dovesse venire tardi, non puniamolo mai: insegniamogli che tornare dal proprietario è sempre bello!

Tip n.11… Utilità e difesa… e leggende metropolitane

Su questo argomento purtroppo c’è troppa confusione. La disciplina dell’utilità e difesa, se fatta con il supporto di un addestratore capace e competente, non rende il cane pericoloso o aggressivo, né tantomeno gli insegna a mordere e ad attaccare l’uomo.

Il cane, in quanto cane, sa mordere e non c’è bisogno di insegnarglielo. Il lavoro che sta alla base di questa disciplina consiste nello stimolare il suo istinto predatorio e coinvogliarlo su un oggetto, che può essere un gioco o la manica. Il cane quindi non morde una persona ma un oggetto e lo fa non per paura ma per gioco: il risultato di questo lavoro, ovviamente se viene eseguito nella maniera corretta, è un cane equilibrato e perfettamente controllabile.

 

Tip n.10… Quando iniziare con l’addestramento?

Molte persone si fanno questa domanda! E la risposta è: fin da subito!

Ovviamente non potremo chiedere ad un cucciolo di qualche mese di fare i salti o la condotta che fanno i cani adulti, ma è bene iniziare il prima possibile ad affrontare l’obbedienza “base”.

Cominciamo, oltre che con la socializzazione, ad insegnargli il rispetto per il boccone, la passeggiata al guinzaglio, il seduto prima di mangiare, il richiamo.

Poi col tempo passeremo a cose più “impegnative” e a posizioni nuove, possibilmente anche lavorando sull’attenzione in presenza di altri cani e con fattori di disturbo: il rapporto che costruiremo con il nostro cane ed il controllo che riusciremo ad avere su di lui miglioreranno notevolmente!

Tip n.9… Aree cani

 

Portare il nostro cane in queste aree è un’ottima cosa perché gli permette di socializzare e di giocare con i suoi simili senza la scomoda presenza del guinzaglio. Ovviamente valgono le solite raccomandazioni: occhi aperti e rispetto per le regole! Assolutamente no ai cani tenuti legati o in braccio: anche se di piccola taglia se la caveranno molto meglio stando a terra ed avendo la possibilità di rapportarsi in maniera normale con i loro simili. Attenzione alla presenza di elementi aggressivi o “maleducati” che potrebbero dare il via a litigi e, per la medesima ragione, evitiamo di usare giochi, palline o cibo. Con la dovuta attenzione e un minimo di buon senso la convivenza e la socializzazione in area cani saranno sicuramente ottime.

 

Tip n.8… Cani e bambini

Il legame che si instaura tra un bambino ed un cane è eccezionale, e per un bimbo avere la possibilità di crescere con un amico a quattro zampe è un’esperienza unica. Ovviamente è fondamentale tenere a mente che il cane non è né un pupazzo né una baby sitter: quindi mai lasciare il bambino da solo con il cane ed insegnare ad entrambi il rispetto reciproco.
E’ indispensabile insegnare fin da subito ai bambini come ci si relaziona con il cane: no alle tirate di coda e di orecchie, no alle dita negli occhi, no ai dispetti e no al disturbare l’amico a quattro zampe mentre mangia o mentre dorme. Dall’altro lato, facciamo capire al cane che con i bambini deve dosare la forza e l’entusiasmo per evitare di far loro male e teniamo sempre gli occhi aperti per evitare che il cane consideri il bambino come un membro della famiglia da difendere dalle altre persone: chiariamo fin dal primo segnale che questo comportamento non è gradito.

Tip n.7… In auto con Fido

E’ abbastanza frequente trovare cani che hanno paura dell’auto, che manifestano il loro disagio sbavando o vomitando anche alla sola vista del baule aperto. Per risolvere il problema servono solo tempo e pazienza. Iniziamo ad avvicinare il nostro cane all’auto spenta, permettiamogli di annusarla e lodiamolo se è tranquillo. Poi facciamolo salire: per le prime volte è sufficiente chiudere le portiere ed accendere il motore, senza andare da nessuna parte. Quando il nostro cane sarà sereno e a suo agio, inizieremo a fare brevissimi tragitti, con destinazioni piacevoli: in questo modo Fido collegherà il viaggio in auto ad un ricordo positivo. A questo punto sarà solo necessario allungare con il tempo la strada percorsa e la paura dell’auto sarà solo un lontano ricordo! Buon viaggio!

 

Tip n.6… La ciotola

Quando arriva un nuovo cane a casa, è importante lavorare fin da subito sul suo rapporto con il cibo. Non lasciamogli la ciotola a disposizione tutto il giorno: abituiamolo al fatto che essa non è di sua proprietà. Diamogli la ciotola con il cibo possibilmente dopo il nostro pasto, insegnandogli a stare tranquillo mentre gliela porgiamo e ad aspettare il nostro comando prima di mangiare, e trascorsi 15 minuti togliamola, anche se non ha mangiato.

Abituiamolo anche al fatto di essere ogni tanto disturbato mentre mangia: dobbiamo sempre essere in grado di aprire la bocca al nostro cane senza correre il rischio di essere morsi in previsione di casi seri di necessità, ad esempio perché un boccone gli è andato di traverso o perché magari ha trovato qualche schifezza in giro ed è necessario fermarlo. Per ottenere ciò avviciniamoci mentre sta mangiando e facciamogli vedere che abbiamo in mano qualche boccone ancora più gustoso delle sue crocchette e, mettendo la mano nella ciotola, depositiamoli all’interno: abituiamolo che la mano dà e non toglie e che si può fidare di noi. Nel caso di un cane adulto particolarmente aggressivo, è consigliabile farsi seguire nel percorso da un esperto.

Ovviamente stiamo parlando di cibo: è bene che la ciotola dell’acqua sia sempre a disposizione.

Tip n.5… Il mio cane non vuole saperne di stare da solo!

E’ frequente trovare cani che soffrono di ansia da separazione, troppo legati al loro umano, che se lasciati da soli abbaiano, ululano e/o distruggono oggetti. Bisogna insegnar loro quanto prima a restare da soli, per il nostro ma soprattutto per il loro benessere! Iniziamo semplicemente non facendoci seguire in tutte le stanze della casa, per esempio andando in bagno e chiudendoci la porta alle spalle. Il cucciolino probabilmente piangerà e tenterà di aprirla: ignoriamolo e torniamo da lui solo quando è tranquillo.

Facciamogli sembrare il restare da solo come una cosa normale: non salutiamolo prima di uscire di casa, piuttosto iniziamo a non considerarlo già qualche minuto prima. Accendiamogli magari la radio o la tv, di modo che abbia un po’ di compagnia, e poi andiamocene. Iniziamo con qualche minuto per poi aumentare con il tempo. Rientriamo in casa solo quando è tranquillo e ignoriamolo per i primi minuti: si abituerà presto a vivere questo momento come una cosa normale e non traumatica.

Tip n.4… Per un appartamento meglio un cane piccolo… sarà vero?

Niente di più falso! Non è vero che un cane in appartamento soffre: un cane, essendo un animale sociale, soffre se passa tante ore da solo. Sia che esse vengano trascorse in appartamento, in giardino o in box. Ovviamente in appartamento ci sarà maggior rischio che faccia danni perché annoiato, soprattutto nei primi periodi.

E’ vero piuttosto che ci sono razze più tranquille, che non necessitano di molto movimento e quindi più adatte alla vita da appartamento ed altre più vivaci che hanno bisogno di sfogarsi più spesso. Tra i cani di taglia grande piuttosto sedentari troviamo ad esempio gli alani e quasi tutti i molossoidi, mentre cani piccoli ma molto attivi sono per esempio i jack russell. Prima di decidere di condividere la vita con un amico a quattro zampe, consideriamo sempre oltre che la dimensione, anche il suo carattere e le sue necessità!

Tip n.3… Il mio cane salta addosso!

Soprattutto per chi vive con cani grandi, questa è un’abitudine da fare perdere al cane il prima possibile! Il cane manifesta la sua gioia di vederci tornare a casa, o di incontrare ospiti che sono venuti a trovarci, saltando addosso: se da un lato questa dimostrazione di affetto può anche far piacere, dall’altro è giusto insegnargli a dimostrare le sue emozioni in modo diverso, facendogli capire che preferiamo coccolarlo e salutarlo quando è tranquillo.

Rientrare a casa ignorandolo completamente per i primi due-tre minuti può essere un buon metodo per calmarlo: fare qualcos’altro, ad esempio togliere le scarpe, appendere la giacca, bere un bicchier d’acqua… schivandolo ogni volta che tenta di saltarci addosso, girandoci di schiena per ripararci dai suoi balzi, senza parlargli e senza guardarlo: attendiamo che si rassegni a non essere cosiderato, per poi salutarlo e fargli un sacco di coccole quando è tranquillo con tutte e quattro le zampe per terra.

Tip n.2… Aiuto! Il mio cane tira al guinzaglio!!

E’ importante iniziare ad insegnare al cane a non tirare fin da quando è cucciolo, per evitare di trovarsi con un bestione adulto di 30-40 kg che ci tira a destra e sinistra come gli pare. Al di là dei pareri contrastanti su pettorine, collari a strozzo o a semistrozzo, la cosa importante da chiarire è che il cane non deve tirare, indipendentemente dagli strumenti che si utilizzano.

Iniziamo armandoci di pazienza e facendo brevi uscite completamente dedicate al nostro amico a quattro zampe: lui starà alla nostra sinistra, di fianco e non davanti a noi, con il guinzaglio morbido. Ogni volta che tira dobbiamo fermarci dicendo un bel NO e aspettare che lui si rimetta in posizione allentando il guinzaglio. Ogni volta che cammina correttamente premiamolo con un bocconcino, come a dire “tu non tiri e io ti premio”.

Siamo comunque consapevoli che stiamo portando a spasso un cane, che ha un naso estremamente sensibile: è nella sua natura annusare e non possiamo pretendere che cammini tutto il tempo a testa alta allo stesso ritmo: sarebbe come chiedere ad una donna, durante il periodo dei saldi, di passeggiare in una via piena di negozi senza guardare le vetrine! 

Tip n.1… Il mio cucciolo non vuole uscire di casa… cosa faccio?

 

Iniziamo dicendo che è normale che un cucciolo, appena portato a casa dall’allevamento/canile, non ne voglia sapere di uscire di casa, che si impunti, magari mordicchi il guinzaglio, per poi allungare il passo quando capisce che si sta tornando indietro. Proviamo a metterci nei suoi panni: ha passato i primi mesi di vita con la mamma e i suoi fratelli, ora si trova in un posto nuovo con persone sconosciute, o quasi. E’ comprensibile che sia intimidito e spaventato.

Ingredienti per aiutarlo a superare questa difficoltà: prima di tutto tanta pazienza e voglia di lavorare per creare con il nostro nuovo amico un rapporto di fiducia, non tirarlo o forzarlo a camminare ma neanche farlo retrocedere: lasciamogli il suo tempo. Iniziamo dal fare piccoli tragitti tranquilli e in luoghi piacevoli, incoraggiandolo con un bocconcino appetitoso o un gioco ogni volta che è titubante, per poi aumentare pian piano la distanza percorsa. In poche uscite si vedranno già grossi miglioramenti!